Nikka

Nel 1918 il giovane laureato in tecnologia alimentare Masataka Taketsuru parte per Scozia, inviato dall’azienda di sake per cui lavorava, con l’incarico di imparare a fare whisky. Fino a quel momento in Giappone nessun produttore si era ancora avventurato nella produzione di whisky. È nel 1934 che Masataka Taketsuru crea la sua prima distilleria di proprietà, Yoichi, sull’isola di Hokkaido. Nel 1940 esce il primo imbottigliamento della Nikka, nel frattempo Taketsuru inizia a cercare un secondo luogo perfetto per la costruzione del secondo impianto di distillazione. La scelta ricadrà su Miyagikyo, letteralmente Valle del Miyagi, vicino alla città di Sendai. Lo stabilimento aprirà i battenti nel 1969. Dovremo aspettare il nuovo millennio per vedere il ritorno sfavillante del whisky giapponese, oggi amato anche dall’Europa e dagli Usa che mai l’avevano bevuto prima.

La gamma Nikka si compone dei quattro “ingredienti base” prodotti dalla distilleria: Yoichi e Miyagikyo single malt, Nikka Coffey Grain e Nikka Coffey Malt. L’unione, in percentuali/annate/invecchiamenti sempre diversi, vanno a comporre i numerosi blended whisky della casa, alcuni venduti solo sul mercato nipponico, alcuni solo nei mercati export. Nikka From the barrel con i suoi 51%vol è sicuramente il whisky più iconico della gamma. Potente e corpulento, morbido al palato grazie alla componente di whisky di cereali e con la famosa bottiglia quadrata che assomiglia alla boccetta di un profumo.

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